lunedì 19 ottobre 2015

IS HAPPINESS A TEN DOLLARS TEE?


Sono la prima che in quelle serate senza impegni si attacca al pc. Inizio a navigare di qua e di là, cerco ispirazione per qualcosa da cucire/leggere/cucinare/film da vedere. 

E spesso finisco per farmi qualche regalino su Zara o simili. Nulla di necessario. 

Questa emissione di colpa è scaturita leggendo un 
articolo di una delle mie blogger preferite, Giulia di Rockandfiocc. 

Pone l'attenzione sul fatto che "l'industria della moda è la seconda più inquinante del pianeta, preceduta solamente dal petrolio". 



E' un fatto gravissimo di cui mi resi già conto nelle scorse settimane, quando mi misi a riordinare una stanza piena di giochi vecchi, libri di scuola, la stanza dove sta tutto l'anno l'albero di Natale per intenderci, quella dove c'erano tanti,tanti vestiti.  
Mi ha impressionato la mole di abiti che una persona comune accumula negli anni (sempre se mia madre si può definire una persona comune). 
Mole che dovrà poi essere smaltita, che diventerà dunque un rifiuto. Spendiamo dei soldi per poi buttarli e contribuire all'inquinamento del pianeta. 

Non è assurdo? 



So che è facile appoggiarsi a catene come Zara, Asos, h&m. Ingolosiscono perchè propongono ad un prezzo abbordabile capi accattivanti. Così accattivanti che il mondo ne è pieno. E da qui deriva anche la monotematicità di abbigliamento che si vede in giro.
Quando ero piccina, io e le mie amiche impazzivamo da h&m, dove con due soldi potevi portarti a casa parecchi pezzi. Vogliamo parlare di gran parte degli abiti che si trovano al mercato? Uguali a Torino come a Cagliari? 
Come fa il prezzo di molti capi ad essere così basso?

Per vari motivi:

1: sfruttamento di chi cuce. Niente diritti, sicurezza, tutela, pensione. Niente rispetto. 

2: tessuti di bassa qualità. Che si rovineranno presto, diventando velocemente rifiuti da smaltire.

2: manifattura di bassa qualità. Spesso i capi vengono tagliati non rispettando il dritto filo del tessuto, per risparmiare. Ecco perchè ad esempio ci ritroviamo con quelle magliette la cui cucitura del fianco diventa una cosa obliqua;

Sono consapevole, proprio perchè cerco in parte di farlo, che è difficile anche volendo sapere dove trovare capi di qualità, rispettosi dell'ambiente e delle persone, ad un prezzo accessibile. 
Cercherò di fare una ricerca per dare spunti a chi è interessato. 

Adoro la sartoria anche per questo. Tra tutti i capi vecchi trovati nella stanza dell'albero di Natale, sapete quali si sono salvati immediatamente? Quelli fatti a mano. Maglioni, cappotti. Sono ancora belli, perchè i tessuti erano belli, e sono capi di carattere, perché unici. 

Non credo purtroppo serviranno a molto queste parole, perché viviamo nel presente, senza dare peso alle conseguenze di un gesto

Quando compriamo noi scegliamo. E' un potere più grande del voto. 

Usiamolo.