mercoledì 18 novembre 2015

GONNA PIED DE POULE SVASATA CON GRUPPO DI PIEGHE SUL DAVANTI


Sono giorni in cui purtroppo i pensieri lieti e leggeri sono pochi, preoccupati come siamo a chiederci dove andrà a finire questo pazzo, pazzo mondo. 
Il capo di cui vi sto per parlare è pronto già da alcune settimane, con il cuore pieno di domande vi scrivo per allietare, alleggerire i pochi minuti di lettura. 
Serve a me, spero farà perlomeno piacere a tutti voi. 

Dunque, com'è nato questo capo? Questa volta mi sono recata nel mio negozio di tessuti preferito, a due passi da casa. Non avevo in mente che cosa fare (o meglio, vorrei cucire tremilamiliardi di cose al giorno), così ho iniziato a girovagare tra gli scaffali cercando ispirazione. 

Tra i tanti tessuti che mi hanno colpito ho trovato questo pied de poule sui toni del nero, bordeaux e bianco.



Adoro il pied de poule, un evregreen raffinato. 
Ho così deciso di confezionare una gonna svasata, con un gruppo di pieghe sul davanti. Il tessuto è piuttosto sostenuto, tiene bene la piega, anche se sono curiosa di provare lo stesso modello con un tessuto completamente diverso, leggero, come una seta. Questo è il divertimento degli esperimenti...! 



Il modello è a vita alta, carino da portare sia con infilata dentro una semplice camicia, o con sopra un pullover da cui spunta il gruppo di pieghe, come potete osservare in questa foto in cui appaio più idiota del solito



Ecco le ultime foto! 





Aspetto pareri, domande e consigli.

Buon divertimento!

Virginia





mercoledì 11 novembre 2015

GONNA SVASATA CON TASCHINO APPLICATO IN VITA




E' finalmente arrivato il momento di parlarvi delle mie gonneeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!

Seriamente, è da tempo che intendevo farlo, ma tra dormire/ lavorare/mangiare/dormire/mangiare/lavorare il tempo per scrivere scarseggia.

Ecco una foto amatoriale/bruttina per farvi capire di che cosa vi parlo     




Punto numero 1, il tessuto: non vedevo l'ora di parlarvi della mia scoperta in ambito tessuti. Si chiama TheColorSoup ed è una bomba. 

Scegli una grafica tra quelle presenti, divise per tipo (animali, fiori, paisley eccetera), il metraggio e...il tessuto su cui farla stampare. Io mi sono subita fatta spedire il kit campioni con i campioncini dei vari tessuti, così, a seconda di ciò che devo confezionare, scelgo il tessuto più adatto.

Inoltre c'è la possibilità di farsi stampare una grafica che potrete caricare direttamente sul sito. 

Ho poi appreso che è tutto Made in Italy (come piace a me), i tessuti sono prodotti da Miroglio Textile, nata ad Alba nel 1947. Tessuti a km 0 per me! 



Per questo capo ho optato per una fantasia a piccole farfalle colorate su base black. Ho chiesto anche consiglio ai ragazzi di TheColorSoup per il tessuto più adatto, ed ho scelto il double jersey, dall'effetto di neoprene leggero.  


Il modello è leggermente scampanato, anni '60, vita alta e taschino applicato in vita. 


Che dire, io mi sono innamorata di questa fantasia, di TheColorSoup e di questo modello. 

A presto con altre creazioni!

Virginia 

lunedì 19 ottobre 2015

IS HAPPINESS A TEN DOLLARS TEE?


Sono la prima che in quelle serate senza impegni si attacca al pc. Inizio a navigare di qua e di là, cerco ispirazione per qualcosa da cucire/leggere/cucinare/film da vedere. 

E spesso finisco per farmi qualche regalino su Zara o simili. Nulla di necessario. 

Questa emissione di colpa è scaturita leggendo un 
articolo di una delle mie blogger preferite, Giulia di Rockandfiocc. 

Pone l'attenzione sul fatto che "l'industria della moda è la seconda più inquinante del pianeta, preceduta solamente dal petrolio". 



E' un fatto gravissimo di cui mi resi già conto nelle scorse settimane, quando mi misi a riordinare una stanza piena di giochi vecchi, libri di scuola, la stanza dove sta tutto l'anno l'albero di Natale per intenderci, quella dove c'erano tanti,tanti vestiti.  
Mi ha impressionato la mole di abiti che una persona comune accumula negli anni (sempre se mia madre si può definire una persona comune). 
Mole che dovrà poi essere smaltita, che diventerà dunque un rifiuto. Spendiamo dei soldi per poi buttarli e contribuire all'inquinamento del pianeta. 

Non è assurdo? 



So che è facile appoggiarsi a catene come Zara, Asos, h&m. Ingolosiscono perchè propongono ad un prezzo abbordabile capi accattivanti. Così accattivanti che il mondo ne è pieno. E da qui deriva anche la monotematicità di abbigliamento che si vede in giro.
Quando ero piccina, io e le mie amiche impazzivamo da h&m, dove con due soldi potevi portarti a casa parecchi pezzi. Vogliamo parlare di gran parte degli abiti che si trovano al mercato? Uguali a Torino come a Cagliari? 
Come fa il prezzo di molti capi ad essere così basso?

Per vari motivi:

1: sfruttamento di chi cuce. Niente diritti, sicurezza, tutela, pensione. Niente rispetto. 

2: tessuti di bassa qualità. Che si rovineranno presto, diventando velocemente rifiuti da smaltire.

2: manifattura di bassa qualità. Spesso i capi vengono tagliati non rispettando il dritto filo del tessuto, per risparmiare. Ecco perchè ad esempio ci ritroviamo con quelle magliette la cui cucitura del fianco diventa una cosa obliqua;

Sono consapevole, proprio perchè cerco in parte di farlo, che è difficile anche volendo sapere dove trovare capi di qualità, rispettosi dell'ambiente e delle persone, ad un prezzo accessibile. 
Cercherò di fare una ricerca per dare spunti a chi è interessato. 

Adoro la sartoria anche per questo. Tra tutti i capi vecchi trovati nella stanza dell'albero di Natale, sapete quali si sono salvati immediatamente? Quelli fatti a mano. Maglioni, cappotti. Sono ancora belli, perchè i tessuti erano belli, e sono capi di carattere, perché unici. 

Non credo purtroppo serviranno a molto queste parole, perché viviamo nel presente, senza dare peso alle conseguenze di un gesto

Quando compriamo noi scegliamo. E' un potere più grande del voto. 

Usiamolo.



mercoledì 2 settembre 2015

POST IN CUI PARLO DI LIBRI CHE NON HO MAI LETTO (BUGIA!)


Avrete senz'altro sentito (spero) in un qualche momento o costantemente nella vostra vita il bisogno di leggere. 

Per me leggere è un po come mangiare. E' una cosa di cui non posso fare a meno, che faccio sempre con passione, adoro andare in libreria a fare scorta di libri nuovi! 
Adoro le librerie, quelle calde, poco affollate, con la proprietaria (il mio lato femminista si vede anche nell'aver dato per scontato una proprietaria femmina) che mi guida senza entrare rumorosamente in un momento Mio di puro piacere. 




Sto tenendo da circa un anno una lista dei libri che ho letto, con annessi commenti sulla mia opinione. 

Adoro i romanzi, quelli italiani, rispecchio il gusto che ho nei film. Storie di persone, di rapporti. Sto cercando di buttarmi anche in qualche saggio per arricchirmi maggiormente, ma non ne ho ancora trovati che mi rapiscano, dunque se avrete consigli saranno graditi di cuore. 

Sto provando a leggere in altre lingue, mentre ero in viaggio in Svezia, in coda per il bagno di un ristorantino carinissimo, appoggiato su una panchina c'era questo libro "The brief wondrous story of Oscar Wao", di Junot Diaz. L'ho timidamente preso, terrorizzata dall'essere mal guardata da un qualche proprietario, ho iniziato a leggerlo ed ho letteralmente incollato gli occhi alle pagine, un po perché effettivamente era scritto in modo gagliardo direi, un po perchè credevo che se avessi letto nessuno avrebbe osato dirmi di posare quel libro. 

Tra le mie letture, scelgo di consigliarvi queste tre:

- Rosso Istanbul di Ferzan Ozpetek: è il mio regista preferito, non potevo farmi scappare il suo primo libro! E così, mi sono innamorata anche della sua scrittura. Il romanzo racconta il viaggio di un regista che vive a Roma e ritorna ad Istanbul, il suo paese. Riaffiorano i ricordi, i volti di chi ha accompagnato la sua vita. E' romantico caspita, nel modo che piace a me. L'unico difetto è che è troppo corto (111 pagine).

- Splendore di Margaret Mazzantini: ho visto due film tratti da romanzi di questa scrittrice, entrambi tra i miei preferiti, "Nessuno si salva da solo" e "Venuto al mondo". 
Questo libro è la storia di due ragazzi, poi uomini, che si amano. E' struggente, è vivo come il sangue che scorre, è drammatico. 
Dice "Non guardare nel buio, guarda me, guarda questo splendore". Come se noi fossimo potenziali dei, luci che hanno la potenza di risollevare un animo. E' l'Amore. E' bellissimo. 

- Smith & Wesson di Alessandro Baricco: è uno dei miei scrittori preferiti, insieme a Stefano Benni. Ho avuto modo di assistere ad una serata tenuta da Baricco, l'ho trovato assolutamente insopportabile, borioso, narciso. Lo perdono solo perché scrive libri così. E' la storia di un'aspirante giornalista, Rachel, che ha bisogno di un pezzo da scrivere che sia assolutamente memorabile. Quel pezzo parlerà dell'impresa assurda di Tom Smith e Jerry Wesson, che all'interno di una botte per la birra scenderanno giù dalle cascate del Niagara. Una scrittura veloce, ritmata, che fa sorridere e tifare per questo trio. 



Dicono che siamo quello che mangiamo, ed essendo per me, mangiare e leggere,momenti vicini per molti aspetti, posso dire che siamo anche quello che leggiamo.

Giudicate voi. 



martedì 25 agosto 2015

ANANAS APPASSITI, TETTE E FRANGETTE


Io appaio e scompaio come lo stipendio nel corso del mese. 

Eccomi qui! Oggi voglio riflettere (riflessioni davvero importanti, senza cui il mondo non andrebbe avanti) su ciò che mi hanno fatto venire in mente le pooooche pubblicità presenti sulle riviste che si preparano all'autunno. 

La prima importante riflessione è scaturita quando i miei occhi si sono buttati su questa foto: 



Vi assicuro che sulla rivista il viso della modella a sinistra mi appariva ancora più vicino, e ciò non le ha giovato. Quello che mi ha suscitato lo condenso in una parola dialettale molto espressiva: bunadunaggine. 

Ovvero, perché l'hanno conciata/truccata/pettinata/permesso quell'espressione morente che la fa sembrare un frutto appassito? 
Più volte si dibatte sul perché alle modelle (come ai modelli) si cerchi di dare un'immagine emaciata, malaticcia, drammatica. 

Spinta dalla curiosità sono poi andata a cercare chi fosse questa tizia, tale Greta Varlese, sedicenne italotedesca che nella realtà è così 


o così ad un party di Valentino (a cui non ero stata invitata)
(sulla sinistra)



Evabbé. 

Seconda importante riflessione, by Bulgari. 

Questa è Carlà nella campagna di Settembre: 


Purtroppo o per fortuna, non subisco il fascino dei gioielli, ma come sempre impazzisco per le forme assunte dai tessuti, ovvero dagli abiti. 
Trovo delizioso questo color tenné (ho cercato i nomi dei colori su wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_colori, è la lista dei colori più ridicola che abbia mai visto). 

Bello il tenné come tutti i colori degli abiti indossati nella campagna, che ho scoperto essere per la maggior parte proprio come questo, scollo profondo quasi sempre drappeggiato







Dunque se avete un bel gioiello da sfoggiare, uno scollo così, stando alla statistica di queste foto, dovrebbe valorizzarlo. 

Mi sono poi divertita riflettendo sulle spassosissime pubblicità che Guess ci ha rifilato negli anni (che forse si potrebbero riassumere nella parola TETTE) 









La finezza, l'atteggiamento mai ammiccante, il trucco sempre molto acqua e sapone, i capelli poco voluminosi, creano l'immagine della ragazza della strada accanto, hemmm della porta accanto.

E infine, ecco una delle modelle dell'ultima campagna Sisley: Martina Troni.








Appartenente alla prestigiosa agenzia Next, Martina è alta 177 centimetri e porta 38.5 di scarpe, si sa che altezza e numero di piede sono molto importanti nella conoscenza di una persona. 

Ha posato per American Apparel, Vans, è apparsa su Vogue e suppongo abbia fatto molto altro di cui non trovo informazioni. Quello che posso dire è che la trovo magnetica e che ho deciso di farmi la frangia come la sua, che ha un viso che starebbe bene anche con una banana in testa. Ci casco sempre.

Wathever! 

Volevo prolungare questo post, o salvare questo post per poi completarlo, ma siccome mi sto educando ad essere costante, mi accontenterò di quel che ho scritto (tante, tante baggianate) e lo mostrerò al mondo intero. Spero vi accontenterete anche voi. 

With love and joy, 

Virginia 





mercoledì 18 febbraio 2015

RIAPPROPRIANDOSI DEL TEMPO CON UNA SCIARPA A QUADRI




Era da un po' che progettavo di farlo. 
Di tanto in tanto mentre ero intenta a lavorare, chiacchierare, guidare, il filo dei miei pensieri si interrompeva per un nanosecondo, e mi tornava la voglia di scrivere.
Non ho smesso in un momento preciso, è successo. 
Ha sicuramente coinciso con la mia entrata concreta nel mondo del lavoro e questo mi fa dire, cavolo dunque è vera quella cosa che quando uno cresce ha delle responsabilità e via dicendo perde piano piano dei pezzetti del suo essere migliore? Credo che per un po' di tempo la risposta sia stata sì. Ma ora ho bisogno di convertirla in un no. 

Entro in google.

Digito "virginiavuolecucire".

Eccolo lì.

Lo apro, inizio a leggere. 

E mi ritrovo. 

Quello che adoro di questo blog, è la sua abilità nel farmi stare bene. E' la mia creaturina, dove c'è parte di ciò che mi piace, dove trovo il tempo per la leggerezza. 
Ritrovo personaggi dimenticati, ritrovo il mio divertimento. 
Insomma, se si ha una passione, viverla non potrà che regalarvi momenti spensierati. 

TROVATE SEMPRE IL TEMPO PER FARLO.

Io riparto da questo martedì di metà febbraio. 
Riparto da dove mi ero fermata un anno fa. 
Riparto soltanto per me,ma se qualcuno ha il piacere di seguirmi è come sempre il benvenuto. 
Riparto da una sciarpa a quadri.


Qualche settimana fa percorrendo questi corridoi così familiari ed infiniti, ho avuto la stessa piacevole sensazione che ho scrivendo in questo momento. Quella che ti dipinge sul viso un sorriso beato, che ti fa dire "Aaaaaah".  






 Stavo cercando dell' ecopelle nera per confezionare una gonna a mezza ruota, ma purtroppo era finita. 
Delusissima, ho iniziato a vagare tra file di tessuti e mi sono imbattuta in questi: di varie tonalità, più o meno accese, tutti a quadri scozzesi, caldi caldi. Era da un po che avevo il desiderio di una sciarpa tartan (= di lana a quadri), come quelle proposte da Zara.





Non vi dico che lavorone fare questa sciarpa! Ok,ci avrò messo sì e no 20 minuti. 

Allora, vediamo! Procuratevi 50 cm di tessuto. La parte più lunga del vostro pezzo deve essere "sfrangiata". E' lo stesso principio che si usa nei tailleur Chanel per chiarire. Iniziate a tirare i fili uno per uno finché il tessuto non sarà completamente pareggiato. Procedete fino ad ottenere una frangia di almeno 0.5 cm. 




Ora, fate una cucitura alla base delle frange per fermarle. Et voilà! C'est tout fait. Il giorno dopo ne ho "sfrangiata" un'altra per il compleanno di papi, ha apprezzato moltissimo. 



A parte il costo ridicolo, la quantità di tempo minima per realizzarla, volete mettere la soddisfazione quando vi chiederanno "Che bella! Dove l'hai presa?" di rispondere "L'ho fatta ioooooooooooooooo!!!!!!!) ??!!! 

A prestissimo

Piena di progetti

Piena di energia

Con il cuore!

Virginia