martedì 5 marzo 2013

LOVE HER STYLE: CHARLOTTE CASIRAGHI

Con un viso del genere, sarebbe stato difficile non diventare l'emblema di una ragazza di classe. 

Certo, la madre Caroline di Monaco deve averle dato due dritte sul buon gusto, ma la ragazza ha classe da vendere. 

Charlotte Marie Pomeline Casiraghi, classe 1986, crebbe nel Principato di Monaco con quei bei fusti dei suoi fratelli, Pierre e Andrea. 

A 5 anni ricevette in dono dai nonni paterni un'isola della Sardegna. A 5 anni io ricevetti in dono la piscina di barbie, credo che se mi avessero regalato un'isola delle Sardegna non sarei stata altrettanto felice. 

Fantina discreta, si è laureata in filosofia all'Università della Sorbona. 

Ma non è questo ciò che mi interessa di lei, io vi voglio parlare del suo STILE. 

Discreta (la discrezione per me è già un buon passo verso l'eleganza), semplice, nella vita di tutti i giorni:









Una bella borsa, una paperina o un mocassino in stile indiano, colori basici (blu scuro, nero, grigio, beige), ravvivati da un foulard o da una ballerina leopardata. 


Ad un evento Cartier, si è presentata con un pullover a V portato con degli ampi pantaloni neri ed i capelli raccolti.  



Tubino classico sopra il ginocchio, sandalo di sughero e una blusa di un bel rosso carminio. 




Vestito sopra il ginocchio in chiffon doppiato con accessori in tinta (e un paio di gran belle gambe). 


Al Grand Prix con gonna svasata bianca ed accessori rossi. (Vive la France)


In Gucci, molto sixties! 



Sulla Croisette, in bianco. 



Ad una gara di dressage. 



Questa è l'immagine che preferisco! 

Odio le bellezze alla Belen, tutte chirurgia e vestiti da cui strabordano seni plastici, credo che la femminilità, l'eleganza e la sensualità vadano cercate altrove, anche se gli uomini d'oggi non le sanno più riconoscere. 

Credo nel potere di uno chignon

Credo nella femminilità di due belle gambe CHE SAPPIANO CAMMINARE su tacchi altrettanto belli

Credo che il make up migliore sia quello che non si vede

Credo che il foulard sia un accessorio sottovalutato

E credo che eleganti si nasca, non si diventi (e non è questione di portafoglio, tzè). 


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